Biofeedback per la Fibromialgia
Durata, costi, efficacia e metodo
Sconfiggere la fibromialgia naturalmente e senza farmaci
La Fibromialgia è una sindrome, ossia un insieme di sintomi debilitanti che spesso si presentano insieme e che condividono delle cause comuni.
In questa pagina parliamo sia delle cause e dei meccanismi della fibromialgia, sia del biofeedback per il trattamento di questa sindrome specifica.
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Il Biofeedback per la Fibromialgia e il Dolore Cronico
Un gran numero di studi scientifici ha dimostrato l'efficacia del Biofeedback nel trattamento del dolore cronico e della fibromialgia.
Il biofeedback per la Sindrome Fibromialgica è un trattamento psicofisiologico non invasivo, totalmente indolore e privo di effetti collaterali.
Il trattamento di biofeedback da noi adottato è multicomponenziale e cioé fa uso di protocolli e strategie volte a ridurre o eliminare sia i sintomi dolorosi che i sintomi non-dolorosi legati alle alterazioni del sistema nervoso autonomo e centrale.
Il biofeedback è un metodo innovativo e scientificamente validato che, sfruttando i meccanismi neurofisiologici naturali del nostro corpo, determina la progressiva e stabile normalizzazione delle funzioni alterate che causano i sintomi della fibromialgia.
Il Biofeedback è una tecnica psicofisiologica emersa da una lunga pratica clinica e da una sperimentazione iniziata più di 60 anni fa; oggi conta centinaia di studi scientifici pubblicati su peer review (riviste scientifiche accreditate).
Il Biofeedback è un metodo d'intervento di breve durata ed economico (occorre un unico ciclo di 10 sedute in media, della durata di 30 minuti), con un'efficacia a lungo termine scientificamente dimostrata.
Il biofeedback non è un trattamento sintomatologico volto a ridurre temporaneamente i sintomi: diversamente dai trattamenti sintomatologici il biofeedback agisce favorendo i naturali meccanismi di desensibilizzazione delle vie del dolore e di normalizzazione del funzionamento del Sistema Nervoso Autonomo, tutti processi che implicano l'attivazione di quei meccanismi di plasticità neuronale che producono quei cambiamenti strutturali e funzionali a lungo termine che spiegano l'efficacia a lungo termine del biofeedback.
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Come funziona il Biofeedback per la Fibromialgia?
Una speciale strumentazione, che fa uso di un sistema sofisticato di sensori e di un complesso software d'analisi, consente di rilevare e visualizzare su un grande monitor, in tempo reale, le funzioni fisiologiche alterate che causano e/o alimentano i sintomi della fibromialgia. Questi sintomi, sebbene possano sembrare "slegati" tra loro, sono invece sottesi da meccanismi neurofisiologici comuni.
In base ai loro meccanismi patogenetici i sintomi della fibromialgia possono essere suddivisi in due tipologie per ciascuna delle quali adottiamo protocolli specifici:
- Sintomi dolorosi come i dolori diffusi (sintomo principale), la cefalea tensiva, i dolori addominali, la sindrome del colon irritabile, ecc.) dovuti alla sensibilizzazione centrale e/o periferica delle vie nervose del dolore (ossia l'abbassamento della soglia del dolore); per questi sintomi si usano protocolli di biofeedback finalizzati a ridurre la tensione muscolare inconsapevole che innesca-alimenta-amplifica lo stato di sensibilizzazione centrale delle vie dolorifiche che innevano le zone doloranti e protocolli finalizzati a normalizzare le alterazioni funzionali del sistema nervoso autonomo (ansia, stress, rabbia, iperattività, ecc.) che amplificano la sensazione di dolore.
- Sintomi non-dolorosi come la stanchezza, l'insonnia, l'ansia, la depressione, la febbre, la nausea, ecc. strettamente legati ad alterazioni funzionali del Sistema Nervoso Autonomo (e Centrale); per questi sintomi si usano protocolli di biofeedback finalizzati a riportare entro i valori normali i livelli d'attivazione e l'efficienza di funzionamento dei sistemi simpatico e parasimpatico (sezioni del sistema nervoso autonomo che mediano le risposte psicofisiologiche dell'ansia, dello stress, della rabbia e dell'iperattività e iper-reattività).
Il paziente, in poche sedute, grazie al feedback continuo e preciso fornito dalla strumentazione, impara a controllare e ridurre volontariamente gli stati di tensione muscolare che innescano e alimentano il dolore (e la sensibilizzazione nervosa che ne è all'origine) e progressivamente normalizza le funzioni autonomiche alterate che causano gran parte dei sintomi non-dolorosi della fibromialgia.
Le cause della Fibromialgia e l'azione del Biofeedback
La Fibromialgia è causata ed alimentata dai seguenti fattori:
1 - FATTORI GENETICI non necessariamente di tipo ereditario. Predispongono l'individuo a sviluppare i sintomi della fibromialgia in presenza dei fattori che seguono. Non si sa ancora molto sui geni responsabili di questa sindrome complessa ma è possibile che tale predisposizione si concretizzi in:
a - una maggiore suscettibilità delle vie del dolore in generale o di quelle che innervano solo specifiche regioni corporee a sviluppare sensibilizzazione centrale e periferica;
b - una maggiore tendenza del sistema nervoso autonomo a sviluppare quelle alterazioni che da una parte determinano e/o alimentano i sintomi non dolorosi della fibromialgia e dall'altra alimentano e favoriscono il processo di sensibilizzazione dolorifica (amplificano il dolore).
c - uno stile cognitivo iperattivo e/o iper-reattivo;
d - una personalità ansiosa, irascibile e/o depressa
2 - TENSIONE MUSCOLARE eccessiva, inconsapevole e persistente dei muscoli localizzati nelle regioni corporee doloranti (in combinazione variabile da individuo a individuo): la "fibro-mialgia" è per definizione dolore che interessa i tessuti fibrosi, primi fra tutti i muscoli. Negli individui fibromialgici la tensione muscolare inconsapevole/eccessiva può costituire un fattore d'innesco, di potenziamento e/o di mantenimento del meccanismo di sensibilizzazione delle vie del dolore alla base dei sintomi dolorosi. Essa è spesso espressione della somatizzazione di fattori cognitivi, emozionali e situazionali (situazioni stressanti) di vario genere.
3 - ALTERAZIONI DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO nella forma di uno squilibrio dei livelli d'attivazione e di reattività del sistema nervoso simpatico, parasimpaticoed enterico (quest'ultimo regola le funzioni gastrointestinali).
4 - STILE COGNITIVO E PERSONALITA' - nelle persone geneticamente predisposte, uno stile cognitivo iperattivo e/o iper-reattivo, così come una personalità ansiosa, ossessiva, irascibile o depressa, possono favorire in modo determinante la genesi, lo sviluppo e il mantenimento di tutta la sintomatologia fibromialgica (sintomi dolorosi e non dolorosi).
5 - FATTORI STRESSANTI (stressor)di varia origine (reali o percepiti), in particolare:
- Stress emotivi
- Stress cognitivi
- Stress affettivi e relazionali
- Stress lavorativi o da attività impegnative (anche piacevoli)
- Stress fisici (sforzi eccessivi e/o prolungati, eccessivo affaticamento, ecc.)
- Traumi fisici o psicologici (incidenti, malattie, lutti, separazioni, perdita del lavoro, ecc.)
Il protocollo da noi utilizzati prevedono sempre una misurazione dello stress attuale del paziente tramite gli strumenti del biofeedback e tramite test specifici scientificamente validati.
6 - Farmaci, sostanze naturali e/o trattamenti non validati scientificamente - sebbene possano dare un sollievo temporaneo dai sintomi (talvolta reale seppur modesto come nel caso di alcuni farmaci, altre volte come conseguenza dell'effetto placebo), questi trattamenti divengono pericolosi nel momento in cui illudono il paziente di poter "guarire" o di poter "tirare avanti" con quei sistemi ritardando di fatto la ricerca e l'inizio di trattamenti d'efficacia scientificamente validata, esponendo il paziente ad un maggior rischio di cronicizzazione.
Il Trattamento Integrato di Biofeedback da noi utilizzato va ad agire su tutti i fattori su citati ad eccezione di quello genetico.
Obiettivi del Trattamento Integrato di Biofeedback
Il trattamento Integrato di Biofeedback per la Fibromialgia da noi utilizzato si pone i seguenti obiettivi:
- La desensibilizzazione delle vie del dolore (che innervano le regioni doloranti).
- La normalizzazione funzionale del Sistema Nervoso Autonomo.
- La normalizzazione dei livelli di tensione muscolare involontaria delle regioni doloranti che alimentano il circolo vizioso: sensibilizzazione dolorifica-->dolore-->contrazione muscolare-->dolore-->sensibilizzazione dolorifica
- L'individuazione e la definizione di adeguate strategie e tecniche d'intervento per la gestione ottimale dei principali fattori cognitivi, comportamentali e situazionali che alimentano la tensione muscolare involontaria e le alterazioni a carico del sistema nervoso autonomo.
- La riduzione/cessazione dell'uso di farmaci.
Evitare il dolore e la cronicizzazione.
Tutti i sintomi dolorosi che caratterizzano la fibromialgia, se non trattati o se trattati con strumenti non idonei (ad es. l'abuso di analgesici o di altri farmaci o, peggio, il ricorso a metodi non validati scientificamente) che agiscono solo temporaneamente sul piano sintomatico e non sulle reali cause del dolore, evolvono progressivamente sino allo stato cronico, fortemente disabilitante.
Negli individui geneticamente predisposti, uno stato d'attivazione psicofisiologica eccessiva ed eccessivamente protratta, spesso favorita da situazioni stressanti prolungate (anche positive), da una personalità ansiosa e/o iperattiva e iper-reattiva, può determinare un' involontaria/inconsapevole/incontrollata eccessiva contrazione dei muscoli di varie regioni corporee che a sua volta è in grado di innescare, alimentare o amplificare il sintomo doloroso.
- Cosa causa il progressivo peggioramento della patologia (cronicizzazione)? Così come avviene per altre patologie del dolore, la progressiva cronicizzazione dei sintomi dolorosi della fibromialgia è dovuta ad una progressiva sensibilizzazione delle vie nervose dolorifiche che innervano le regioni corporee doloranti, ciò che si traduce in una crescente suscettibilità/facilità di queste vie dolorifiche ad attivarsi anche in assenza di stimoli dannosi o potenzialmente tali. Per cui un evento d'innesco (anche non intenso, sotto la soglia di coscienza ma protratto nel tempo) provoca negli individui predisposti un aumento di sensibilizzazione delle vie del dolore che innervano la regione corporea interessata; ad una maggiore sensibilità di queste vie dolorifiche corrisponde una loro maggiore facilità e frequenza d'attivazione (bastano stimoli via via meno intensi) che determina un ulteriore aumento della sensibilizzazione, e così via. Questo processo di sensibilizzazione dolorifica può portare a livelli di sensibilità dolorifica estremi come nei casi in cui il semplice tocco o il contatto dei vestiti con la regione dolorante produce dolore (allodinia).
- Come si può ridurre/eliminare il dolore? La via maestra per combattere questo disturbo fortemente disabilitante è il ripristino della normale soglia d'attivazione delle vie dolorifiche sensibilizzate attraverso un processo non facile e lento di desensibilizzazione; tale processo richiede una drastica e prolungata riduzione della stimolazione delle vie dolorifiche sensibilizzate, cosa che ad oggi è possibile ottenere in modo duraturo e naturale solo riducendo le cause attuali della loro stimolazione, prime fra tutte la contrazione inconsapevole anche minima dei muscoli innervati da tali vie, a sua volta causata/aggravata da un'eccessiva attivazione psicofisiologica causata da fattori stressanti (stressor) di varia natura e da una propria predisposizione a reagire alle situazioni ansiogene/stressanti con stati d'attivazione psicofisiologica eccessiva (ansia, iper-reattività, ecc.) e tramite questa specifica via di somatizzazione.
Il Biofeedback è un training, un allenamento psicofisiologico che agisce alla radice del problema consentendo all'individuo con fibromialgia di:
1 - riconoscere, controllare e normalizzare i livelli di tensione muscolare "subthreshold" (= sotto la soglia di coscienza) delle regioni corporee doloranti innervate dalle vie dolorifiche sensibilizzate, consentendo così il progressivo processo di desensibilizzazione di tali vie nervose, la progressiva riduzione del dolore e la progressiva riduzione dei farmaci assunti (analgesici, benzodiazepine e altri psicofarmaci).
2 - normalizzare le alterazioni a carico del sistema nervoso autonomo e i livelli d'attivazione e di reattività psicofisiologica in risposta ai fattori stressanti e/o ansiogeni, ciò che consente di ridurre o eliminare i sintomi non dolorosi della fibromialgia associati a tali alterazioni.
Il Biofeedback per la Fibromialgia in dettaglio
La Fibromialgia è una sindrome complessa caratterizzata dalla presenza sia di sintomi dolorosi legati a meccanismi di sensibilizzazione delle vie del dolore, sia di sintomi non-dolorosi dovuti ad alterazioni del funzionamento del sistema nervoso autonomo.
A fronte di complessità sintomatologica è necessario intervenire con un approccio integrato in grado di agire simultaneamente sia sulle cause dei sintomi dolorosi sia su quelle dei sintomi dolorosi e non solo temporaneamente sui singoli sintomi.
Per tale ragione il protocollo da noi utilizzato è di tipo integrato, prevede un unico ciclo di 10 sedute (in media) o più (a seconda della complessità sintomatologica del paziente) e si articola nelle seguenti modalità d'intervento, in combinazione variabile a seconda della sintomatologia del paziente:
1 – Profilo Psicofisiologico (o Stress Profile) e anamnesi completa - Nella prima seduta si effettua una valutazione approfondita delle condizioni del paziente in relazione alla specifica combinazione di sintomi fibromialgici che presenta; subito dopo, utilizzando la strumentazione del biofeedback, si effettua la misurazione (stress profile) di diverse variabili fisiologiche in condizioni di relax e di stress (lieve) per individuare le alterazioni fisiologiche su cui lavorare e per definire i protocolli più efficaci.
2 - Misurazione dello stress - Nella prima seduta si effettua sempre anche una misurazione dello stress attuale dell'individuo, sia utilizzando gli strumenti del biofeedback, sia utilizzando test scientificamente validati. Questa misurazione è molto importante per far comprendere al paziente se e quanto stress stia subendo (e abbia subito), i danni fisici a cui è esposto, la stretta relazione tra stress e fibromialgia e la conseguente necessità di definire delle strategie idonee volte a ridurre o eliminare le principali fonti di stress, attività quest'ultima che è facoltativa ma comunque fortemente consigliata anche perché non comporta costi aggiuntivi.
3 – EMG Biofeedback - Utilizzato per favorire il processo di desensibilizzazione delle vie del dolore; lo stato di iper-sensibilizzazione delle vie dolorifiche che innervano le regioni corporee doloranti fa si che anche una lieve e inconsapevole contrazione muscolare sia in grado di attivare le vie dolorifiche e quindi di indurre dolore, alimentando così indefinitamente la sensibilizzazione e quindi i sintomi dolorosi, in un circolo vizioso perpetuo:
sensibilizzazione-->dolore-->contrazione muscolare-->dolore-->sensibilizzazione
L'EMG-Biofeedback è in grado di spezzare questo circolo vizioso all'altezza dell'anello "contrazione muscolare" impedendo quest'ultima all'origine. Grazie al feedback immediato fornito dalla strumentazione (elettromiogramma di superficie) l'individuo impara a riconoscere anche i livelli minimi di contrazione dei muscoli coinvolti nel dolore fibromialgico e a ridurre la frequenza e intensità delle contrazioni involontarie entro valori sufficientemente bassi da consentire, finalmente, l'attivazione dei naturali meccanismi neuroplastici di desensibilizzazione dolorifica.
4 - Biofeedback Autonomico - Si tratta di un insieme di protocolli utilizzati nei casi in cui al dolore fibromialgico si accompagnino sintomi con un'importante componente disfunzionale del sistema nervoso autonomo (e centrale), come la stanchezza, l'insonnia, l'ansia, la depressione, la febbre, la nausea, ecc. L'obiettivo di questi protocolli è quello di ripristinare il normale funzionamento delle componenti autonomiche alterate.
5 – Rilassamento Progressivo da fare a casa/lavoro con CD (8 fasi) - Diversi studi hanno dimostrato che l'aggiunta di questa tecnica al Biofeedback velocizza e potenzia gli effetti di quest'ultimo.
6 - Colloqui di sostegno, esplicativi, psicoeducativi e preventivi (facoltativi e senza costi aggiuntivi) finalizzati a:
- conoscere i meccanismi psicologici, fisiologici e ambientali che sono all'origine sia della tensione muscolare involontaria che alimenta indefinitamente la sensibilizzazione dolorifica, sia delle alterazioni autonomiche alla base dei molteplici sintomi non dolorosi che nella fibromialgia sempre accompagnano i sintomi dolorosi.
- aumentare la consapevolezza dell'individuo e il suo senso di autoefficacia, ossia la consapevolezza che le alterazioni fisiologiche involontarie che causano la fibromialgia possono essere volontariamente controllate e normalizzate con le strategie apprese.
- imparare a controllare la risposta psicofisica agli agenti stressanti con adeguate tecniche e cambiamenti mirati nello stile di vita.
I colloqui brevi si svolgono nel corso delle sedute di biofeedback, sono facoltativi ma fortemente consigliati anche perché senza
7 - Igiene del sonno: nel corso delle sedute di biofeedback vengono fornite le indicazioni necessarie a ripristinare una sufficiente qualità del sonno. Migliorare la qualità del sonno significa agire direttamente su un insieme di potenti meccanismi psicofisiologici che contrastano fortemente gli effetti dannosi dello stress, dell'ansia, della rabbia (e di altri stati di tensione/attivazione eccessiva) sul corpo e sulla mente, aumentando la resistenza psicofisica agli stressors inevitabili.
8 - Monitoraggio attivo inter-sessione: le strategie apprese durante il trattamento integrato di biofeedback devono essere poi estese alla vita reale, al di fuori setting protetto e controllato dello studio di biofeedback; per tale ragione abbiamo implementato un sistema di monitoraggio continuo sempre attivo che, tra una seduta (o sessione) e quella successiva, accompagna e assiste la persona nel delicato processo di estensione delle abilità apprese alla vita di tutti i giorni, tramite l'uso di strumenti opportunamente tarati sulle necessità di ogni singolo individuo.
9 - Monitoraggio post-trattamento: terminate le sessioni di trattamento, le abilità apprese e già ben trasposte nella vita di tutti i giorni dovranno essere utilizzate anche nei mesi successivi; per tale ragione nei 6 mesi successivi alla fine del trattamento effettuiamo un monitoraggio volto sia a verificare i progressi attesi, sia a correggere eventuali errori d'applicazione e d'integrazione delle strategie apprese, sempre tramite l'uso di strumenti simili a quelli usati nel monitoraggio inter-sessione.
Quanto dura il trattamento di Biofeedback per la Fibromialgia?
Solitamente il trattamento di Biofeedback per la Fibromialgia richiede un solo ciclo di 10 sedute (di solito): il numero di sedute può essere superiore in base alla complessità e gravità dei sintomi.
La prima seduta, durante la quale si effettua un'approfondita anamnesi e lo Stress Profile (o Profilo Psicofisiologico) ha una durata di 90 minuti; le sedute successive di training durano circa 30 minuti.
Occorre solo un ciclo di sedute e, una volta completato, non occorre ripetere il trattamento.
Riguardo alla durata degli effetti del Biofeedback diversi studi ne hanno dimostrato l'efficacia a lungo termine.
Quanto costa il trattamento di Biofeedback per la Fibromialgia?
Solitamente l'intero trattamento ha un costo contenuto consistendo in un unico ciclo di sedute senza la necessità di ricorrere a cicli successivi o periodici.
La tariffa intera di una seduta va dai 55 ai 70 euro in base alla formula scelta dal paziente.
La prima seduta, che comporta un'approfondita analisi del problema e la valutazione psicofisiologica o stress profile (con la nostra strumentazione) ha un costo di 90 euro e una durata di circa 90 minuti.
Lo stress profile è necessario ad individuare il locus dell'alterazione fisiologica e a stabilire il protocollo di biofeedback adeguato alla specifica situazione.
Il Biofeedback è una prestazione sanitaria detraibile.
Il Biofeedback ha effetti collaterali o indesiderati?
Il biofeedback è un metodo d’intervento sicuro, non-farmacologico, non-invasivo, totalmente indolore e privo di effetti collaterali, ad eccezione della possibile irritazione cutanea negli individui intolleranti all'adesivo usato per fissare alcuni sensori monouso.
Nei protocolli di training respiratorio gli individui predisposti possono inoltre sperimentare una sensazione di "testa leggera" conseguente all'attività respiratoria. Tali fenomeni sono di breve durata (minuti), reversibili e possono essere ridotti o evitati con le opportune precauzioni.
E' una cura a lungo termine?
Studi di follow-up a lungo termine hanno dimostrato che, per la maggior parte dei pazienti trattati con il Biofeedback che continuano ad applicare le abilità apprese, gli effetti del trattamento rimangono invariati nel corso del tempo, senza la necessità di ricorrere ad ulteriori trattamenti.
Qual'è il grado di efficacia del Biofeedback per la Fibromialgia?
La ricerca scientifica ha dimostrato che nel trattamento dei sintomi della fibromialgia il biofeedback presenta un'efficacia elevata, più che doppia rispetto ai farmaci più efficaci e più utilizzati per questa patologia, come l'amitriptilina (Laroxyl), gli SSRI e gli SNRI (Moore et al. 2015; Hauser et al. 2013; Ferraccioli et. al. 1987; Hassett et al. 2007).
Altri studi hanno dimostrato inoltre che l’uso del biofeedback riduce l’intensità del dolore più di qualsiasi altro trattamento psicologico e dei programmi mutlicomponenziali (Glombiewski et al. 2013; Houser et al. 2012; Glombiewski et al. 2010).
Inoltre l’efficacia del biofeedback nel trattamento del dolore cronico da sensibilizzazione centrale delle vie del dolore, il meccanismo patogenetico che produce i sintomi dolorosi della fibromialgia, è stata dimostrata da un gran numero di studi controllati (vedi bibliografia).
Il presente Test Online è basato sui più recenti criteri diagnostici internazionali oggi utilizzati per la diagnosi della Fibromialgia (Wolfe 2010). A differenza del vecchio criterio diagnostico (del 1990) quello attuale non prevede più l'esame dei tender point. Per iniziare il Test clicca sulla freccia verde
Riferimenti Scientifici
Opinioni dei pazienti, commenti e domande
E' più facile ottenere risultati di questo livello con un approccio integrato/multicomponenziale basato sul biofeedback, come quello da noi svolto.
E' un metodo i cui effetti cominciano a vedersi già dopo le prime sedute e che continuano a crescere e a consolidarsi nei mesi successivi, ciò che è alla base dell'efficacia a lungo termine.
Per questo è di fondamentale importanza svolgere con assoluta precisione la valutazione iniziale che permette non solo l'individuazione dei protocolli di biofeedback o neurofeedback appropriati alla specifica situazione, ma anche la definizione delle strategie cognitive e comportamentali che è necessario attuare per un effetto più rapido e a lungo termine del trattamento.
Per questo utilizziamo un approccio centrato sul biofeedback, ma di tipo integrato.
La fibromialgia è una sindrome complessa che può essere trattata efficacemente adottando un approccio multidimensionale che includa il biofeedback.
Quest'ultimo ha una grande efficacia sia nei sintomi dolorosi che in quelli non dolorosi; a questo trattamento noi aggiungiamo delle tecniche di rilassamento e dei brevi colloqui che si effettuano sempre durante le stesse sedute di biofeedback, al fine di affrontare un insieme di fattori che facilitano la sindrome, quasi sempre legati allo stress, al sonno e allo stile di vita.
l biofeedback è altamente efficace nel trattamento sia dei sintomi dolorosi che di quelli non dolorosi della fibromialgia, grazie all'attuazione di specifici protocolli.
E' necessaria una valutazione anche psicofisiologica approfondita per poter stabilire come procedere.