I MECCANISMI NEUROFISIOLOGICI SOTTESI ALL'IPERTENSIONE
Secondo alcuni autori, a svolgere un ruolo primario nell'ipertensione è uno squilibrio nell'attivazione del sistema nervoso autonomo (Mancia et al. 1997; Brook and Julius, 2000; Mahtani et al. 2012), ciò che costituisce un effetto tipico delle condizioni acute o croniche di stress; più precisamente l'iper-attivazione del sistema nervoso simpatico (e la contemporanea riduzione dell'attività antagonista parasimpatica) sensibilizza i barocettori che mediano il baroreflex (e cioè il riflesso che consente ai vasi sanguigni di compensare aumenti e riduzioni eccessive di pressione sanguigna costringendo e dilatando i vasi sanguigni) resettando il loro valore soglia di attivazione (Radaelli et al. 1994).
E' come se i barocettori, in seguito all'iper-attivazione simpatica (causata da situazioni stressanti, ansia, rabbia, ecc) si sfasassero e interpretassero il normale livello di pressione come "pressione bassa", comandando erroneamente alla muscolatura liscia dei vasi sanguigni di contrarsi di più per compensare quella inesistente bassa pressione, determinando in tal modo valori pressori superiori alla norma.
Si ritiene che il Biofeedback agisca determinando una progressiva e stabile desensibilizzazione dei barocettori riportandoli a valori d'attivazione ottimali.
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